“Nel cielo e nelle altre cose mute
Terramadre,
non senza dolore
io vivo
né più di un albero non meno di una stella
nei suoni e nei silenzi…di terra”
Da queste parole tratte da una canzone dell’album “…di terra” pubblicato nel 1978 dal gruppo di rock progressivo Banco del Mutuo Soccorso, Maurizio Venegoni ha tratto ispirazione per la scelta del nome della sua nuova azienda vitivinicola.
Il nome vuole dare massimo valore e importanza ad un ingrediente unico e segreto che si ritrova in qualsiasi prodotto nato dal rispetto della natura e della terra…il silenzio.
Ad accoglierci a Vinitaly (questa volta sono in visita con le mie colleghe Sommelier Ais Stefania e Camilla!) c’è Andrea Venegoni, figlio di Maurizio e fondatore insieme al padre e allo zio Massimo Pinetti di un progetto nato dalla comune passione per il vino e l’enologia. Passione coltivata come hobby durante le loro carriere ben avviate nel mondo Food, musica e di Interior Design attraverso viaggi ed esperienze dirette nelle più importanti zone vitivinicole d’Italia e trasformata ora in una vera e propria attività lavorativa.
Andrea ci racconta come è avvenuta la scelta del loro vigneto biologico sul Lago di Garda dopo varie visite e trattative per vigneti del Piemonte, Veneto e Lombardia. Il loro è stato un vero e proprio colpo di fulmine, un amore a prima vista su circa 7 ettari collocati sulla terra del Lugana, esattamente a Lonato del Garda, vicino al comune di Desenzano. Qui il lago offre tutto il suo fascino con una natura esplosiva e un piacevolissimo microclima mediterraneo. Come non innamorarsene?
Un altro passo importante dopo l’individuazione del vigneto è stata la scelta dell’agronomo e dell’enologo, persone di fiducia in grado di creare i nuovi vini grazie alla loro conoscenza delle risorse e potenzialità del territorio e delle tecniche di viticultura biologica. Filosofia quella biologica che accomuna tutti i vini di Silenzi di Terra, prodotti nel rispetto della preziosa natura che circonda il vigneto, del terroir (il concetto di terroir comprende la definizione di vari fattori, dalle condizioni che si creano in base al clima, morfologia del terreno, altitudine ed esposizione, caratteristiche geologiche del suolo e degli elementi minerali e organici che lo compongono, drenaggio dell’acqua, pratiche e cultura enologica applicate nella produzione, quindi interazione fra tutti questi fattori) e della sostenibilità.
Per la degustazione Andrea sceglie alcuni dei loro 11 vini, una collezione che rispecchia i migliori terroir del Nord Italia e nati per farli conoscere a livello internazionale e per farli apprezzare maggiormente a livello nazionale.
Come primo vino ci fa assaggiare il loro Lugana Doc Biologico, prodotto con uve 100% Trebbiano di Lugana coltivate nel vigneto a Lonato del Garda. Si presenta con un colore giallo paglierino intenso. All’olfatto si percepisce un bouquet intenso floreale, fruttato e minerale. Sono sentori di pesca bianca, pera e mela golden. Il terreno di questo vigneto è di origine morenica, ricco di calcare e argilla che conferiscono al vino grande sapidità e freschezza, armoniosamente equilibrate. Il Lugana Doc Biologico è un vino da abbinare con antipasti o piatti a base di pesce (indicati pesci d’acqua dolce come il luccio, persico, trota o lavarello) o carni bianche. Temperatura di servizio 10-12°C.
Proseguiamo con un calice di Custoza Doc, prodotto con un uvaggio di tre diversi vitigni, 50% Cortese (Bianca Fernanda), 40% Garganega, 10% Trebbiano Toscano. Il colore di questo vino è un giallo paglierino pieno, con leggeri riflessi dorati, i quali aumenteranno con l’affinamento. All’olfatto si percepiscono note floreali (fiori bianchi), note fruttate di agrumi, una leggera aromaticità (accenni di erbe aromatiche), una speziatura che mi ricorda lo zafferano e sentori di mandorla e miele. In bocca si presenta fresco e sapido, ma delicatamente morbido ed equilibrato. Abbastanza persistente con una nota finale ammandorlata, coerente con il profilo olfattivo. Il Custoza Doc è un vino da abbinare con qualsiasi tipologia di pesce, con primi piatti a base di verdure o secondi piatti di carni bianche. Consigliato anche con formaggi di media stagionatura. Temperatura di servizio 10-12°C.
Come terzo vino Andrea ci fa assaggiare il Chiaretto Valtènesi Doc, prodotto con uve 50% Groppello, 15% Barbera, 15% Sangiovese e 20% Marzemino. E’ un vino rosato che nasce dalla breve, ma intensa macerazione delle bucce di uva nera con il mosto, per estrarne colore e sostanze fondamentali. Valtènesi invece è il nome storico del territorio collinare a ovest del Lago di Garda e dal 2011 è il nome della denominazione d’origine controllata (DOC) dei vini della zona. Il suo colore è un rosa chiaretto tenue, con vivaci riflessi color rubino. All’olfatto ci vengono incontro sentori di frutta fresca, esattamente piccoli frutti rossi, note floreali come la rosa canina e note erbacee e minerali. In bocca si presenta fresco, sapido, abbastanza morbido e fine, con un retrogusto ammandorlato. Il Chiaretto Valtènesi Doc è ideale con antipasti a base di pesce oppure salumi delicati, piatti estivi freschi come un’insalata caprese, prosciutto e melone o un’insalata di riso, oppure piatti sempre a base di pesce o carne bianca. Temperatura di servizio 10-12°C. Vino veramente gradevole!
Come ultimo vino assaggiamo una preziosa perla enologica, il Moscato di Scanzo, la DOCG (Denominazione D’Origine Controllata e Garantita) più piccola d’Italia. E’ un vino prodotto esclusivamente dall’omonimo vitigno autoctono coltivato nella fascia collinare di circa 30 ettari del Comune di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo. Le uve raccolte con vendemmia tardiva (tra la fine di settembre e la metà di ottobre) e meticolosamente selezionate vengono fatte appassire per un minimo di 21 giorni in apposite cassette in ambienti ventilati. Dopo la vinificazione riposa per almeno 2 anni in vasche d’acciaio per affinare le sue qualità. Il suo colore è un rosso rubino intenso. All’olfatto si presenta complesso con note fruttate di marasca, prugna matura, rosa canina e confettura di frutti rossi. Si aggiungono sentori di erbacei di salvia e sottobosco e note di tabacco e cioccolato che sicuramente si evolveranno con l’affinamento. In bocca è morbido e vellutato, moderatamente dolce, molto fine, equilibrato e persistente. Il Moscato di Scanzo DOCG è ottimo con della pasticceria secca, dolci da forno a base di frutta, formaggi erborinati e consigliatissimo con del cioccolato fondente. Temperatura di servizio 14-16°C.
Andrea Venegoni ci racconta che Silenzi di Terra oltre alla propria collezione di vini è distributore in tutta Italia del Brand di Champagne “Domaine La Borderie”, marchio nato nel 2013 dai fratelli Marie e Simon Normand che basano la loro produzione sulla sostenibilità. Le uve provengono da un unico ettaro di terra situato nella Cộte des Bar (o l’Aube) e sono esclusivamente prodotte e lavorate all’interno della proprietà. Ecco perché possono commercializzare il vino con la definizione “Domaine” che significa “piccola casa, piccola fattoria”.
Silenzi di Terra il debutto a Vinitaly l’ha fatto abbracciando i visitatori con la collezione dei loro vini e con il Brand di Champagne “Domaine La Borderie”. Dal racconto di Andrea Venegoni traspare un grande amore per il territorio, la sostenibilità e una grande passione per il vino, componenti fondamentali per il loro nuovo percorso intrapreso. Complimenti!
Photo Credits: Alcune foto sono state fornite da Silenzi di Terra
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