Un giorno di marzo sono salita sulle colline di Breganze, paese in provincia di Vicenza, fino ad arrivare a Fara Vicentino, ed esattamente al confine tra i due comuni, dove sorge la nuova cantina Le Vigne Di Roberto – Terre Di Confine. Ecco quindi perché “Terre di Confine”, parte del perimetro dello stabile delimita i due territori.
Ad aspettarci in cantina (dico aspettarci al plurale perché molte volte in queste visite mi farà compagnia mio marito, Enrico, anche lui appassionato di tutto ciò che è il mondo vino) il titolare Roberto Benazzoli, persona molto solare e simpatica che ci porta subito a scoprire i giovani, ma già vigorosi vigneti messi a dimora nel 2009 e che si sviluppano in tre ettari e mezzo di terreno collinare della splendida e invidiatissima zona Breganze DOC. Troviamo lo Chardonnay, la Vespaiola (vitigno autoctono coltivato in tutta questa zona), il Pinot Nero e il Cabernet Franc. Vitigni che sorgono in un terreno prevalentemente vulcanico, lo si nota anche dalle bellissime mura contenitive realizzate, dove Roberto ha utilizzato parte dei sassi ricavati dagli scavi fatti durante la costruzione della cantina. Esteticamente sembrano fatte a secco ed hanno il colore della terra madre!
I vitigni circondano la cantina a 360°, una cornice incantevole.
Roberto ci accompagna in cantina, una struttura nuovissima di 500 mq su due livelli costruita con criteri di sostenibilità ambientale, in classe A+ e con impianto fotovoltaico da 11,5 Kw supportato da coppi fotovoltaici. Ci fa pure vedere un sistema di recupero delle acque piovane e delle sorgenti naturali di cui il suo terreno è ricco, il tutto utilizzato per l’irrigazione dei vigneti.
L’ambiente è accogliente, caldo, la sensazione è piacevolissima. La sala principale è una vera e propria location per eventi privati, degustazioni o serate a tema e può ospitare benissimo 60-80 persone. Come dice Roberto, qui si creano “momenti in cui le persone incontrano il vino”, magari presentando un nuovo libro o semplicemente festeggiando una particolare occasione con degli amici.
Nella zona ricavata nel piano interrato scopro una meraviglia…nelle tradizionali pupitre (portabottiglie realizzato principalmente in legno a forma di leggio con fori ovali dove vengono sistemate le bottiglie di spumante le quali possono essere leggermente roteate/oscillate per permettere il deposito della feccia) si sta affinando sui lieviti (ben 36 mesi!) il Metodo Classico Rosé che verrà chiamato Prime Rose e che sarà pronto verso settembre-ottobre 2016. Rimango estasiata dal colore, un rosé espressivo, intrigante, quasi magico…tanto che l’ho salutato sussurrandogli “noi due ci rivedremo presto…”. Ad occhi chiusi già mi immagino la degustazione di questo meraviglioso prodotto.
Roberto ci riporta nella sua splendida sala principale e ci accomodiamo al tavolo ascoltando il racconto del suo passaggio da manager informatico di un’azienda di successo, a vignaiolo di una nuova realtà creata con tanta passione. La decisione della vendita dell’azienda è stata presa quando la casa madre con sede a Torino venne acquistata da una multinazionale, la quale impose regole molto diverse e rigide, tanto da modificare completamente l’intesa sia professionale che di amicizia che Roberto aveva costruito negli anni con i proprietari di Torino.
La vita a volte ci riserva grandi cambiamenti, che se affrontati con passione e tenacia si possono trasformare in un successo!
Ed eccoci all’assaggio di questi splendidi vini:
Le Prime Bollicine ottenuto con uve Chardonnay al 50%, Vespaiola 35%, Pinot Nero 15%, il quale viene prodotto con metodo di spumantizzazione Charmat “lungo” che differisce da quello corto per la durata del processo che prevede in questo caso la rifermentazione e successiva maturazione in autoclave per 6 mesi. Il colore è un giallo paglierino carico e il suo perlage è fine e molto persistente. All’olfatto si esprime con sensazioni floreali di gelsomino, glicine, si incontrano sentori di agrumi e crosta di pane, profilo sensoriale complesso dato dal metodo di spumantizzazione che arricchisce contemporaneamente la struttura del vino, capitanata però da una meravigliosa freschezza e un’equilibrata sapidità.
Un vino così potete abbinarlo a degli antipasti, che possono spaziare dal pesce ai salumi, ad un formaggio stagionato come il Parmigiano Reggiano, ma una volta assaggiato (servitelo a 6-8°C) vedrete che lo sceglierete a tutto pasto! Queste sono Bollicine che vi faranno innamorare!
Il Clivone , vino rosso prodotto con il classico taglio bordolese con uve Merlot al 70% e Cabernet Sauvignon al 30% e affinato in barrique di rovere francese di secondo passaggio. Il colore è un rosso rubino pieno, intenso. All’olfatto è complesso, si sentono note di frutta matura, come la ciliegia sotto spirito, confettura di piccoli frutti rossi e neri, si incontrano sentori floreali, di petali di rosa rossa e leggere note speziate, come vaniglia e cannella, liquirizia e caffè. Al gusto si presenta caldo e morbido con un tannino molto elegante. E’ un vino di corpo e persistente. Il Clivone lo abbinerei a una grigliata di carne alla brace, anzi, confermo di averlo fatto insieme ad Enrico ed è stato un abbinamento da favola! Coccolatevi con un bicchiere di Clivone, ne vale la pena!
Il Torcolato, vino bianco passito prodotto con uva Vespaiola al 100%, uva il cui nome è riferito alla predilezione delle vespe per le bacche mature e zuccherine nei periodi vicini alla vendemmia. L’uva viene raccolta a metà settembre con un’accurata selezione dei grappoli, i quali vengono lasciati appassire in fruttaio fino a gennaio. Il suo colore è un giallo dorato caldo e brillante, all’olfatto ci avvolge con un intenso bouquet di frutta matura, frutta candita, albicocca secca, miele di acacia che si intrecciano con sentori di vaniglia e mandorle. Un’esplosione di profumi molto fini ed eleganti! Al gusto si presenta dolce, ma non è un dolce esagerato perché la spiccata acidità dell’uva Vespaiola crea un armonioso equilibrio con gli zuccheri dell’appassimento ed in bocca è piacevolmente persistente. Per me questo vino è prezioso, sarà il suo colore, il suo aspetto nobile, sarà la vellutata intensità degli aromi…assaggiatelo (servitelo a 12-14°) e lasciatevi avvolgere dalla sua bellezza!
Il Mio Franc, vino prodotto da uve Cabernet Franc al 100%, purtroppo non abbiamo avuto l’onore di assaggiarlo perché le preziose bottiglie di questo vino sono già state esaurite e attenderemo la nuova annata. Roberto mi spiega che è un vino che viene affinato completamente in acciaio per mantenere intatta tutta la sua fragranza; lo definisce un vino semplice e immediato da bere assolutamente in compagnia!
Un’ultima domanda a Roberto, perché la curiosità è tanta: “…Che significato ha il simbolo del coniglio sul logo della cantina?”
“Conejo (coniglio) era il mio soprannome di quando vivevo a Sandrigo, il mio paese natale, e rispecchiava il mio essere sempre in movimento, con la stessa agilità di un coniglio! Quindi ecco la creazione di un logo super-personalizzato, con il mio nome e …soprannome!”
Se vi capita di passare nelle vicinanze della zona Breganze DOC andate a trovare Roberto e le sue vigne: saprà trasmettervi il calore e la passione che ritroverete poi assaggiando un calice dei suoi vini.
Photo Credits: alcune foto sono state fornite da Le Vigne Di Roberto
http://www.levignediroberto.it
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